
Quando si parla di Alfa Romeo bisogna andare sempre con i piedi di piombo perché da troppi anni i piani vengono puntualmente annunciati, poi modificati quando non addirittura cancellati. Però c’è un po’ di pepe all’orizzonte, tra mormorii e blande ammissioni, e questo va considerato un buon segnale nell’ottica dell’unione tra FCA e PSA. Quando succedono i terremoti, infatti, c’è sempre la paura che qualche casa venga giù e per i più pessimisti Alfa Romeo e Lancia sono i due brand italiani più a rischio a dispetto del loro lungo e glorioso passato.
Adesso però si sussurra qualcosa riguardo la piccola SUV sotto la Tonale, che dovrebbe arrivare nel 2022, una vettura che andrà all’attacco nel segmento B e che potrà contare sulla piattaforma ECMP, la stessa della Peugeot e-2008 e della e-Corsa.
Dunque, la prima buona notizia sarebbe che il nuovo Gruppo sta pensando a nuovi modelli Alfa, notizia non scontata, e la seconda è che si ricorrerà a qualche soluzione già esistente e che sta funzionando molto bene.
Già, perché la più piccola delle Alfa sarà in versione full-electric con il motore posizionato sull’asse anteriore, ma non vorrà tradire le caratteristiche di sportività e il comportamento su strada cari alla tradizione del Biscione comprendendo in questo più potenza dal motore e la creazione di rumori che mirano a ottenere emozioni al guidatore.
In parallelo la B-SUV avrà anche la versione con motore termico per chi rimarrà tenacemente attaccato alla tradizione, con una guidabilità in linea con le sorelle maggiori dalle quali non dovrebbe però riprendere in toto lo stile. Sì perché quello che trapela è che non sarà una mini-Tonale e ancor più una micro-Stelvio, ma avrà una personalità tutta sua pur restando una vera Alfa Romeo.
Niente copia e incolla, quindi, e questo ci può stare. Quello semmai che preoccupa un po’ di più è che l’obiettivo sarà ancora una volta di arrivare a una produzione totale di 400 mila veicoli all’anno, un target che ha un senso, ma che in passato non ha portato proprio bene.
COMMENTI(52)
400.000, Alfa è morta......
Uno degli errori di Marchionne ..... dichiarare l'obbiettivo vendite per Alfa.
Giulia e Stelvio sono solo due di quelle che avrebbero dovuto fare il numero.
Giulia e Stelvio sono due ALFA ROMEO messe sul mercato incomplete sia come contenuto che come versioni.....vedi fari led, schermi televisivi, motore anti superbollo per l'Italia ecc.ecc.
Credere di raggiungere al primo colpo il successo, in un segmento dove nessuno è riuscito ad inserirsi, a parte Audi che comunque ha impiegato 25 anni per arrivare a quel livello, era un sogno troppo grande.
Ora finito il grande raffreddamento (azzeramento) qualcosa si muove....in ritardo....e deve continuare a muoversi.
Devono continuare ad investire su quei due prodotti e portare sul mercato ciò che viene richiesto SUV o crossover che siano.
Io sono convinto che potranno essere delle ALFA se seguiranno quel solco tracciato.
Sono riusciti a costruire auto partendo da basi semplici..... possono farlo anche stavolta.
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+ Inserisci un commento400.000, Alfa è morta......
Uno degli errori di Marchionne ..... dichiarare l'obbiettivo vendite per Alfa.
Giulia e Stelvio sono solo due di quelle che avrebbero dovuto fare il numero.
Giulia e Stelvio sono due ALFA ROMEO messe sul mercato incomplete sia come contenuto che come versioni.....vedi fari led, schermi televisivi, motore anti superbollo per l'Italia ecc.ecc.
Credere di raggiungere al primo colpo il successo, in un segmento dove nessuno è riuscito ad inserirsi, a parte Audi che comunque ha impiegato 25 anni per arrivare a quel livello, era un sogno troppo grande.
Ora finito il grande raffreddamento (azzeramento) qualcosa si muove....in ritardo....e deve continuare a muoversi.
Devono continuare ad investire su quei due prodotti e portare sul mercato ciò che viene richiesto SUV o crossover che siano.
Io sono convinto che potranno essere delle ALFA se seguiranno quel solco tracciato.
Sono riusciti a costruire auto partendo da basi semplici..... possono farlo anche stavolta.
Alfa Romeo è morta, sopravvive solo al museo e nei cuori degli ultimi appassionati. Tale marchio è stato usato come "palestra" dai politici e dagli ossequiosi sindacalisti degli anni 60-70-80 completamente avulsi dalla consapevolezza delle potenzialità del Marchio e dal concetto che se va bene la fabbrica si va bene tutti. L' ennesimo annuncio di un probabile suv B nel 2022 è l' iniezione letale nei ns cuori. Alfa Romeo riposa in pace e che Iddio abbia pietà dei tuoi "killer".
Onestamente a mio avviso il termine "Vera Alfa" va distinto completamente da chi fosse proprietario del marchio. Ci sono state topiche clamorose anche prima dell'acquisizione da parte della FIAT (la citata da Stefano, Alfa 6, era un'ammiraglia nata vecchissima e senza nessuna vera caratteristica da Alfa. L'Alfa 90 era un'altra auto non da Alfa, mentre la Alfetta e la 75, pur con le limitazioni dovute dall'economia da seguire, erano davvero Alfa a tutti gli effetti). Cosi' nella gestione FIAT ci sono state auto assolutamente non Alfa (la 155 ad esempio, che non era altro che una Tempra ricarrozzata e con motori piu' prestazionali e quel bidone colossale che è stata la 159, pesante, con motori fiacchi e finiture scarsissime persino per un marchio che non ha mai fatto delle finiture il suo cavallo di battaglia. Stessa cosa per la Brera-Spider. Due bisonti paralitici). Invece la 156, pur non essendo anche li' la "vera Alfa al 100%) ne aveva molte caratteristiche: linea sportiva, leggera, ottime prestazioni, handling sopra la media, motori (diesel unijet e benzina twin spark) ottimi... e cosi' la 147. Peccato che poi si sia deciso (grazie Cantarella!) di rovinare completamente il tesoro creato da De Silva con quei restyling scandalosi, poi ripresi dal progetto 159 (fatto con una JV altrettanto oscena). Al contrario, la Giulia è una vera Alfa sotto ogni aspetto (compresa l'insofferenza verso il multimediale). Insomma, le vere Alfa si trovavano sia prima che durante l'epoca FIat. Quel che importa è che pero' il DNA del marchio sia stato rispettato in modo molto altalenante. Ok, mi rendo conto che una vera Alfa non la voglia nessuno e che quindi vada benissimo da un punto di vista commerciale ricarrozzare una 2008. Ma con gli occhi dell'appassionato mi permetto di dire che l'affermazione "sarà una vera Alfa" fa abbastanza sorridere. Sarà un'ottima SEAT. O un'ottima OPEL. Fine.
L’Alfa 6 aveva il ponte De Dion, con il cambio ZF (a differenza, per fortuna, dei quello disastroso dell’Alfetta), montava i motori migliori della produzione Alfa dell’epoca (per primo il mitico Busso in due cilindrate) e, alla prova di 4R , mostrò eccellenti doti stradali, ma fallì per ll’estetica sgraziata da Alfettona con un ritardo nel lancio tale che, al confronto, quella dell’ultima Giulia appare irrisorio. Non concordo quindi sull’affermazione che non avesse contenuti tecnici di pregio. Come quasi invariabilmente è capitato in Alfa per decenni fino alle ultime uscite, essi venivano e vengono oscurati da magagne di volta in volta diverse.
Grazie Federico per la tua risposta sotto. Ho capito che le caratteristiche dinamiche hanno la prevalenza su tutto. Confesso di non essere mai stato attratto dalle vecchie Alfa, purtroppo per via della loro linea. Quando la linea è migliorata (periodo De Silva) sono salito (da fermo) su una 147 e anche gli interni non mi sono piaciuti, non come impostazione ma davano una idea di "risparmio". Perciò lungo gli anni mi sono chiesto se avessi mai desiderato comprare un'Alfa.
Discorso diverso per la 4c che mi entusiasma sia come linea che per quello letto sulle riviste, ma li sai di comprare un modello specifico.
Se dovessi comprare un'auto anche per la famiglia (non solo per piacere personale), viste le cifre, cercherei un'auto che da la sensazione di qualità e non solo dinamica. Ho provato qualche anno fa una 911 degli anni 70 e pur dopo 40 anni materiali, portiere, tettuccio asportabile erano in ottimo stato (tralascio il discorso motore e handling :) ). Da questo ti faccio un'ultima domanda: dovendo spendere le cifre che sappiamo per una Giulia o una Stelvio, le doti dinamiche da sole secondo te giustificano o giustificherebbero l'acquisto a scapito di altre marche?
ps: Sono salito varie volte su una Levante (full optional) e anche qui nulla da dire sulle doti dinamiche ma la sensazione di qualità non mi è sembrata al top su tutti i materiali (interni ed esterni)
Grazie mille e ciaooo
Adriano
Altro commento, Alfa mi appassiona troppo. 400.000 unità è evidentemente il numero che serve a raggiungere certi obiettivi di redditività con un certo mix di prodotto, un mix che, se mai questo nuovo presunto quasi-piano trovasse conferma, si è spostato verso il basso - e pure qui ci sarebbe molto da discutere. Problema: ma chi se la ricorda più Alfa? Noi in italia ci strappiamo ancora i capelli, ma appena vai al di la dalle Alpi, quando parli di Alfa è un po' come se parlassi di Saab: una bella che fu. Nei mercati più ricchi, poi, ci sono intere generazioni che proprio non sanno cosa sia: i millenials in USA e i Cinesi tutti ne hanno forse viste passare un paio in tutta la loro vita, senza accorgersene. Se non bastasse, i valori del brand, tutti attorno alla bella guida, non sono proprio quelli che risuonano con gli interessi della maggior parte dei vecchi e nuovi automobilisti, affascinati dalla auto-tablet che va da sola (figuriamoci quanto gliene può fregare dello sterzo della Giulia...). Insomma, 400.000 auto sono tante in senso assoluto e ancora di più se consideriamo le condizioni al contorno: un marchio dimenticato o sconosciuto con una vocazione quasi di nicchia - anche se è una nicchia che ancora fa sognare tanti. Non dobbiamo dimenticarcelo: quella che negli anni 60 era meglio dell'odierna BMW è stata scientemente massacrata dai suoi padroni (stato e Fiat) e decenni di errori si pagano, che di ricordi vivono i musei, non le fabbriche. Storia comune per l'industria italiana
Beh, per raggiungere le 400.000 unità basta aumentare l'offerta drasticamente verso il basso, e il gioco è fatto. Peccato che poi i margini vadano a farsi benedire (vedi Lancia con la Y). L'immagine Alfa è molto forte sia in Europa che in America, pressochè tutti (tranne i millenials, che pero' a volte nemmeno sanno cosa sia un'auto...) la conoscono. Certo, come dici tu, piu' che alto come auto storica. Anche se in generale ci sono sempre molti appassionati di auto italiane... che poi pero' al momento di staccare un assegno guardano altrove, per una miriade di motivi. Concordo comunque con te sul fatto che il DNA Alfa sia ormai assolutamente fuori moda, perchè va nella direzione ooposta rispetto a cio' che vuole la politica e l'immagine: auto sempre meno votate al piacere di guida e sempre piu' votate all'essere mezzi di trasporto nei quali si possa fare tutto cio' che si farebbe a casa propria. Per questo motivo separo il mio giudizio da appassionato (fortemente negativo) da quello obiettivo con riferimento alle necessità commerciali (assolutamente positivo). Quando Marchionne diceva "sento bagheggiare di segmenti E, ma poi bisognerebbe trovare qualcuno che se le compri) non aveva tutti i torti. Poi per qualche strana ragione ha deciso di investire un sacco di soldi nel rilancio Alfa, perdendo la scommessa inesorabilmente.
@AntonioS. Condivido in pieno. Mi viene infatti da dire, esagerando, che la storia dei marchi non può essere giudicata in base a criteri del tutto arbitrari, come del resto avviene per la storia delle nazioni e degli individui. L'Italia era tale anche sotto regimi ben diversi dall'attuale e ciascuno di noi rimane quello che è anche quando opera o è costretto a svolte drastiche nella propria vita. Sarà Alfa anche la B-Suv e ce la "terremo stretta" a maggior ragione se contribuirà alla sopravvivenza del marchio. Sarebbe però interessante che si cominciasse ad inquadrare storicamente anche la gestione del marchio nell'era Marchionne; si intravvede qualche segnale di una maggiore obiettività e di minor ricorso alla retorica celebrativa, ma, a mio parere, non ci siamo ancora.
@…nazionale, mentre a tutt'oggi le famose garanzie che FCA dovrebbe fornire in cambio del prestito garantito dallo Stato di 6 miliardi mi risultano non pervenute. Immaginare che i francesi concepiscano rapporti alla pari mi pare impossibile e nel cda postfusione i francesi avranno un posto in più: spero che avrai ragione tu, ma temo che invece l'avrò io...
@AntonioS: è andata proprio come scrive lei; aggiungerei che Giulia e Stelvio sono state concepite come specchietto per le allodole (per la smania di non ritardare ulteriormente il lancio della Giulia mi risulta che M. defenestrò bruscamente Giolito secondo il quale i tempi dovevano essere più lunghi), senza la minima seria volontà di rilancio: facciamo vedere cosa sappiamo fare e poi ci liberiamo della baracca. Purtroppo il giochetto spregiudicato non ha convinto nessuno e invece di fare dell'Alfa l'Audi di FCA la si è ridotta ai minimi storici in termini di gamma e quota di mercato.Un "capolavoro" che grida vendetta…
@Maurizio: sulla carta alla pari, ma per esempio in queste settimane il governo francese ha promesso quasi 9 miliardi ai costruttori nazionali purché mantengano e si sforzino di aumentare la produzione
Per il momento è un matrimonio alla pari, condito peraltro dal fatto che non è certo la famiglia Peugeot ad essere il maggiore azionista. Inoltre la sede non è in Francia come forse avrebbero preteso i cugini se il matrimonio fosse stato con Renault. E' chiaro che tra Tavares e Manley la scelta è ovvia, se ci fosse stato ancora Marchionne chissà.
Poi vediamo cosa succede al primo aumento di capitale, se tutti faranno la loro parte o qualcuno metterà 0 euro.
La mia opinione sulla gestione Marchionne l'ho espressa più volte. Il suo compito, da sempre, fu quello di salvare Fiat: prima uscendo da una JV che non funzionava, quella con GM, poi cercando un'alternativa che si materializzò con Chrysler; e qui ci fu anche il colpo di fortuna di intercettare la crescita impetuosa dei SUV potendo spendere l'unico marchio di FCA che ha valore globale, ovvero Jeep. Ma anche FCA non bastava, o meglio non bastava se l'azionista non voleva/era in grado, di investire le somme necessarie a stare al passo coi tempi. Quindi gli ultimi dieci anni Marchionne li ha spesi nella faticoso tentativo di vendere FCA - al di là della propaganda che pubblicizza un matrimonio fra pari. Per far questo ha cercato di rendere FCA il più possibile appetibile: come? Con Jeep e RAM faceva (e fa) soldi in Nord America ma non era sufficiente. E allora, debito zero: un'azienda con cash flow robusto (seppure generato da un pugno di modelli e in gran parte in USA) e debito zero è appetibile. Peccato che il debito zero abbia avuto un prezzo salatissimo: l'azzeramento, o quasi, dello sviluppo di prodotto. Nel lungo termine, quindi, la strategia Marchionne, sottoscritta da Elkann, implicava la fine di FCA come casa indipendente. Alfa, in tutto questo, è solo una tessera di un puzzle; considerata più come un problema che come un'opportunità, perché se è vero che il marchio è glorioso, è anche vero che la gloria sta nel suo passato e riportarla in auge comportava (e comporta ancor di più oggi) investimenti enormi, esattamente l'opposto di ciò che l'azionista voleva
Ad ogni modo, a chi si scandalizza che un'auto con marchio Alfa possa essere prodotta su una base fatta da Peugeot ricordo che oggi siamo in un mondo di grandi gruppi che, anche quando indipendenti, condividono tutto il possibile (vedi VW-Ford o Mercedes-Renault). Ed il consolidamento non farà che proseguire. Alfa ha perso, ma non oggi, ha perso quando, gestita da IRI, faceva "vere Alfa", tanto vere quanto pozzo senza fondo per le casse dello stato, ovvero per le nostre tasse. Da allora è un marchio appartenente ad un'altra casa e, da protagonista e sviluppatore di tecnologie è diventato, appunto, un marchio e basta. Come tanti, come Lamborghini, ad esempio. L'importante è che, come appunto Lamborghini (e fatte le dovute proporzioni) continui ad offrire auto di prim'ordine e che si vendano. Non è continuando a produrre il glorioso Busso che puoi pensare di andare avanti, c'è bisogno di evoluzione e rivoluzione; cose che né Alfa quando era indipendente né Fiat sono mai state capaci di fare, e non per incapacità tecnica ma per incompetenza imprenditoriale. Se veramente ci serve PSA, che ben venga, l'alternativa è il nulla
Se tiriamo in causa la storia, raccontiamola tutta, non l'ultimo chilometro.
L'Alfa Romeo statale è stata un'azienda meravigliosa e d'eccellenza dagli anni '30 a fine anni '70.
E' stata l'Alfa Romeo di Nuvolari, dei modelli firmati Enzo Ferrari, della Giulietta e degli infiniti capolavori prodotti uno dietro l'altro.
Il fatto che l'intervento a gamba tesa della politica negli anni '70, con l'idea di risolvere problemi occupazionali facendo diventare un costruttore d'auto sportive un'industria troppo grande, l'abbia distrutta e poi venduta a Fiat, non cancella decenni che ne hanno fatto uno dei marchi più prestigiosi al mondo, se non il più prestigioso.
Peugeot è sempre stato un costruttore d'auto economiche e generaliste.
E' bene che le due cose rimangano separate, se non si vuol proseguire con gli errori del passato.
Nulla da obiettare, sono perfettamente d'accordo. Il mio commento qui sotto si limitava ad affermare, contrariamente a quanto detto da cavicchi, che, proprio per i motivi da Lei ricordati sarà giocoforza utilizzare pianale e motorizzazioni del gruppo se si vuole fare un prodotto all'altezza dei tempi e quindi ci saranno necessariamente "parentele" molto strette con altri modelli
Alfa ai tempi IRI non era in deficit perchè vendeva sottocosto ma perchè da un certo periodo in poi i politici videro in Alfa Romeo un bancomat da cui prelevare.Ricordo che lo stabilimento Alfasud pensato nella seconda parte degli anni '60 è stato realizzato in tempi impensabili al giorno d'oggi e spendendo meno di quanto preventivato poi..come scritto la politica prese il sopravvento costringendo ad assumere in stabilimento le maestranze che avevano costruito lo stabilimento(per aver un ritorno di voti) e da qui scarsa qualità,impossibilità a licenziare assenteisti:dopo le partite in trasferta del Napoli al lunedì mancava personale tant'è che Luraghi artefice della Alfa dalla Giulietta e Giulia in avanti quando i bilanci erano in attivo si dimise.Quello che scrivo è nella storia della Alfa in vari libri non mia invenzione.
Poco fa guardavo una Mercedes A (2 volume normale) parcheggiata davanti a casa mia e nuova fiammante. Mi sono chiesto come possa avere un discreto successo un'auto dalla linea così scialba e poco originale (se non fosse per la calandra e lo stemma potrebbe essere qualsiasi altra cosa) ed il pensiero è subito corso alla Giulietta la cui produzione non è dato sapere se riprenderà dopo lo stop forzato o se sarà protratta fino alla fine dell'anno come da programma: partendo da un'estetica che non è invecchiata rispetto alla concorrenza e da una base tecnica più che dignitosa, la scelta di averne prolungato l'agonia senza aggiornarla fa proprio sperare che quello che scrive Pic qua sotto si avveri in tempi brevi, prima che venga pregiudicata la sopravvivenza stessa del marchio.
Ma da quando in qua, se non ti chiami 500, RAM1500 e Wrangler (e, forse, anche Panda, Renegade e Compass), FCA investe su di te? Giulietta, Mito, 4C, 124, Freemont, Punto, C200, C300, Cherokee, Grand Cherokee, Lancia (tutte), Gran Turismo/Gran Cabrio, Ghibli, Quattroporte, Alfieri (uccisa nella culla)... Fra poco anche Giulia e probabilmente Stelvio. Altro che Alfa B-Suv, gli ultimi anni sono stati una carneficina
Concordo, la versione precedente era riuscita -idem la serie 1 precedente- e può essere che abbia ispirato la CEED e, in parte, l'attuale Focus. La Giulietta andava rifatta, magari senza stravolgimenti, 3 anni fa per stare al passo con le rivali. Ora, seppur ancora piacevole, è un'auto da saldo. Da troppo tempo la gamma si è ridotta all'osso.
la precedente classe A (ovviamente non mi riferisco al monovolume) la preferivo. Una linea più proporzionata e gradevole. Questa, soprattutto al posteriore, pare sproporzionata e poco rifinita.
L'idea mi pare positiva. E qui riceverò gli strali di tanti. Bisogna vedere se questo è l'inizio di un abbandono di esclusività che Giulia e Stelvio comunque hanno per virare verso auto generaliste o se è un modo per far soldi e rilanciare. Vedremo.
Non mi farei illusioni. Tavares è un "taglia marchi" piuttosto poco sentimentale. Dal momento che "vere Alfa" possono essere solo auto di nicchia (visto il mercato ormai disinteressato ad auto da piacere di guida) direi che ce lo possiamo scordare. Alfa diventerà la SEAT del gruppo PSA-FCA. Con felicità degli azionisti e dei conti, e con sicura rivalutazione dei modelli del passato grazie alla passione degli automobilisti "di nicchia"
Secondo me bisognerà dare fiducia a Tavares che se non è il migliore AD mondiale (e ha avuto già premi al riguardo) bisogna ammettere che in PSA ha fatto 2 miracoli. Il primo salvare Peugeot Citroën dalla crisi e porle ai livelli di quello che sono oggi e, dopo soli 3 anni, si è comprata pure Opel che è riuscito a salvare anche lei (il secondo). È un uomo che ha la passione nei motori ma che guarda ai "ricavi", non ai numeri. Nel 2019 il suo attuale Gruppo ha venduto meno auto rispetto al 2018 eppure ha fatto il record di redditività. È un manager che "va girando" di persona nelle fabbriche anche per il contatto con suoi dipendenti. Ora, per salvare le fabbriche italiane, di sicuro farà migliaia prepensionamenti, razionalizzerà i siti produttivi, ma di sicuro darà un po' di "linfa vitale" con "nuovi" modelli basati sui "suoi" pianali. Vi ricordo la stato in cui versano siti industriali come quello di Cassino che già primi del Covid19 lavorava pochi giorni al mese. Ora si parla di rientrare quasi normalmente verso settembre. E vi ricordo pure gli ottimi rapporti tra i due Gruppi con la Sevel Sud da cui escono da 40 anni i Ducato e fratelli Citroën e Peugeot, un sito che non ha mai avuto problemi di produzione (forse ne può avere solo con il Covid19) e dà lavoro a oltre 6000 dipendenti italiani oltre a 3 volte a quelli che vi lavorano nell'indotto...
Non si può dire che sono copia/incolla le nuove 208 e Corsa né, tanto meno, le C5 Aircross, 3008/5008, Grandland X e DS7 Crossback (le prime basate sul CMP, le seconde sul EMP2).
Tavares conosce bene la Storia di tutti i Marchi di cui dovrà essere l'AD, soprattutto di Alfa e Maserati. Lui, quando età in Renault, ha fatto "risorgere" una Casa come Alpine (di cui oggi per la crisi Renault rischia di scomparire di nuovo...) pur sapendo che non avrebbe mai "fatto numeri". E sa bene come differenziare i prodotti a marchio Alfa e Maserati di cui, probabilmente, si terrà stretto il pianale Giorgio tanto "utile" per i modelli oltre oceano là dove è sempre voluto arrivare ma ancora con ci era riuscito... Se non ci sono novità non si vende soprattutto con il Covid19 che ha elevato un crisi economica non indifferente, peggio di una guerra...
Speriamo bene!
Siamo un po' nella situazione che aveva FIAT nel 2004. Dovendo sopravvivere e guadagnare, si va a presidiare i segmenti piu' redditizi. Da questo punto di vista, nulla di nuovo rispetto a quanto fatto con Lancia. Il marchio è ancora li', vende ancora qualcosa, ma producendo auto che di Lancia hanno solo il badge sul cofano. Bene cosi' da un punto di vista commerciale. La passione è altra cosa... ma per quella c'è sempre il mercato dell'usato, per fortuna.
PS: direttore, metta una buona parola per un funzionamento "normale" del sito...
Grazie!
Oddio, un Suv piccolo marchiato Alfa, elettrico ma con impianto sonoro che fa "broom broom", non lo vedo come una gran cosa. Meglio se, come è stato scritto da Cavicchi, affiancato da versioni più ordinarie. Parere personale: spiace vedere la gamma Alfa dell'immediato (forse) futuro ridotta ai Suv, con in più la Giulia. Penso sia sbagliato abbandonare il segmento C normale, quello della Giulietta, come a suo tempo avevo trovato l'addio di FCA dal segmento B, quello della Punto non più sostituita, un suicidio. PS: sbaglio o BMW, con le nuove serie 3 e la nuova serie 2 granCoupè, ha cercato di sviluppare telai e assetti in grado di pareggiare o surclassare la Giulia, fallendo in modo abbastanza evidente stando alle prove di 4R? E dire che prima non è che andassero male, anzi. Solo che FCA dopo 4 anni non è ancora in grado di dotare la Giulia dei fari full led, tanto per dire, e la gente continua, per status symbol, ad andare verso le tedesche...
Maurizio, i tedeschi ho idea che da anni vogliano strafare e stravincere. Fino agli anni 80-90 le cose erano diverse, ora c'è una ricerca spasmodica di ogni minimo pertugio possibile di mercato, con centomila modelli spesso fotocopia (es. Q3 e Q3 Sportback). L'esatto contrario delle italiane, che hanno abbandonato quasi tutto, soprattutto le categorie in cui erano più forti (B e C, c'è solo la Tipo; anche le 500 lunghe ormai sono vecchie, anche se vendono ancora discretamente). Se Audi e Mercedes più di tanto non mirano all'efficacia in pista, BMW probabilmente non avrà digerito il fatto che un'Alfa risorta dopo anni e, onestamente, non dotata come le teutoniche, potesse suscitare entusiasmi alla guida. E' successo, e si sono messi in testa di forzare per offrire un telaio più spinto. Ma hanno sgarrato. Dimostrazione che gli italiani le auto han sempre saputo farle, e anche farle "camminare" come si deve. E farle vincere, quando c'erano i dovuti interessi per le gare. Il declino Fiat e scelte discutibili hanno cancellato quasi tutto: ora tocca vivere soprattutto di ricordi (e anche un po' della stampa di settore lo fa spesso: vedasi numero speciale in edicola dell'ex settimanale di Cavicchi, dedicato alla mitica 131 Abarth, con tanti gustosi racconti. Altri tempi. Il tutto mentre il fascicolo di 4R ora in edicola, viste le prove, pare uno di quegli esperimenti della Stampa di Torino, quando faceva dirigere qualche numero ad artisti come Jovanotti. In questo caso, verrebbe da dire la Merkel...).
Stai a vedere che anche in BMW vogliono fare quello che l'Alfa fece a suo tempo perdendo smalto e passando a fare macchine normali (quando andava bene). C'è da tenere conto però che i tedeschi non sono esterofili come gli italiani, per cui una mano in più gliela daranno.
Se mi passa l'orribile neologismo, sembra che BMW stia "debmwizzando" le sue auto con ostinazione disarmante e quello che lei scrive trova corrispondenza nelle tre stelle rimediate nella prova della 2 pubblicata a giugno; che poi, nel sito, 4R riesca a presentarla scrivendo che l'arnese "sfrutta un momento propizio per la Casa dell’Elica, tecnicamente parlando: il passaggio, grazie alla piattaforma Faar – nascosta pure sotto la nuova Serie 1 – dalla trazione posteriore a quella anteriore" secondo me rende l'idea dello stato di confusione che regna sotto questo cielo...
Temo che invece si tratterà proprio di un copai-incolla, magari un'Opel Mokka, che sta per debuttare, rimarchiata in stile Vauhxall (le Opel vendute nel Regno Unito) con qualche cavallo in più. Nel gruppo FCA, dopo la "cura" Marchionne c'è, almeno in Europa, ben poco da salvare
Perdonate la mia ignoranza ma non ho mai guidato un'Alfa. Perciò chiedo a voi appassionati, cosa ha di "unico e riconoscibile" un'auto per essere considerata una vera Alfa?
per sintetizzare: un'auto leggera, con motori prestazionali, con un handling in pista ai massimi livelli e una sensazione speciale di avere un'auto costruita attorno al pilota. Una specie di auto da pista da poter usare tutti i giorni. Per restare ai tempi piu' recenti, una 75, una Giulia, una 4c e persino una Stelvio, pur SUV, incarna gran parte delle caratteristiche tipiche del marchio. Poi le finiture possono passare in secondo piano. Esempio invece di auto assolutamente NON Alfa è la 159.
A mio parere, se guidi una Giulia o una Stelvio, possibilmente a benzina, ti fai una buona idea di ciò che è un'Alfa.
Alla luce della situazione odierna non so se l' Alfa romeo avrà un futuro, bisogna fare degli investimenti enormi perché la gamma e ormai da rimodernare completamente , l'unico nuovo modello la Tonale esiste solo come prototipo o esercizio di stile , si doveva cominciare ad allestire la linea di preproduzione in marzo di quest'anno ma è tutto rimandato a non si sa quando , la Giulia e la Stelvio hanno urgente bisogno di un restiling vero non quello nullo appena presentato e di motori ibridi, la fabbrica di Cassino è ferma fino a settembre e forse riaprono prima se ci sono ordini ,come situazione la vedo sai brutta altro che rilancio...
Un alfista come me ha dovuto ingoiare tanti di quei rospi che oramai o vedo o non credo. Alfa è moribonda, proprio come lo era Lancia, e i piani fantasmagorici di Marchionne avevano sempre una componente di fumo negli occhi; una pezza a colore messa per poter giustificare target di redditività di una FCA autonoma che solo marchi premium potevano dare. Ma la vera missione di Marchionne era vendere FCA (si dice fusione, ma non comandano a Torino). Ora dipendiamo da Tavares, che è capace e petrolhead ma certo non scemo. Ricostruire un marchio violentato da Fiat per anni e anni non è facile: non bastano modelli sopraffini, come insegna la Giulia, ci vuole una gamma articolata e continuamente aggiornata. Soprattutto oggi, questo significa che ci vogliono un mare di soldi, quei soldi che gli Agnelli si son sempre guardati bene dal mettere; e pensare che il segmento premium, con Lancia e Alfa, lo avevamo inventato noi negli anni 70 e 80. Amarezza, questo provo quando vedo un'Alfa, anche una recente 156: non si può disperdere un captale di competenze così, eppure la Fiat non solo ci è riuscita, sembra che ne vada anche fiera vista l'allergia sempre riconfermata verso l'investimento sul prodotto (tranne che con Ferrari, per fortuna). CI sarà quindi un B-SUV Alfa su piattaforma 208 e finalmente oltre gli schemi? Magari! E meno male che c'è la CMP, perché sulla B-wide di FCA nascerebbe vecchia di 20 anni. In piena tradizione
Sulla distinzione fra vere Alfa e le altre non sono d'accordo, anche perché il limite di demarcazione viene fantasticamente avvicinato in proporzione inversa rispetto all'età di chi scrive e perde quindi ridicolmente di significatività. Non erano vere Alfa quelle seguite all'acquisizione da parte della Fiat (1986) ? La gamma della 155 annoverava la turbo integrale ora ricercatissima dai collezionisti o poteva essere dotata dal V6 Busso; inoltre, pochi mi risulta disprezzino le 156 o considerino 159/Brera/Spider auto da dimenticare, anche se con qualche difetto di progettazione che non è stato perdonato loro solo in quanto Alfa. Ma erano forse migliori certe Alfa -Alfa pre Fiat ? L'Alfa 6 che, con una meccanica di prim'ordine, rimediò un flop commerciale clamoroso per via di un'estetica vecchia di 10 anni al lancio, mentre la 164 - mezza Fiat - ne seppellì il ricordo. E qualcuno ricorda che cos'era il cambio dell'Alfa-Alfa Alfetta ? Ora vere Alfa, secondo gli ultimi arrivati, sono la Giulia e la Stelvio, ma la Giulietta a benzina (conflitto d'interesse) fra un decennio verrà riscoperta di sicuro dai giovani appassionati del marchio, pochi ma ci saranno, tanto quanto lo sono le Giulietta delle due serie precedenti. La 4C è un'Alfa degna tanto quanto lo fu l'SZ di Zagato della prima metà degli anni '90 (giaceva invenduta, ora vale 100000 euro). Insomma, con la storia delle vere Alfa la pianterei lì. Esistono invece i veri alfisti: sono quelli che, oltre a parlarne, le comprano, siano esse attuali o d'epoca, e che anche nell'Arna trovano qualcosa di buono (il Museo di Arese le dedicherà una giornata in autunno a cui cercherò di non mancare). Quanto alla B-SUV non ho ragione di dubitare che sarà un'Alfa (il pianale della 208 non sarà certo peggiore di quello della Tipo che non impediva alla 155 di avere un'ottima tenuta di strada); l'unico problema è vedere se la faranno davvero e, considerando quanto sta capitando alla Tonale (Direttore hai qualche notizia a riguardo ?), ogni dubbio è lecito. Poi - è più forte di me - aggiungo che mai avrei pensato che la cura Marchionne potesse ridurre il marchio Alfa in queste miserevoli condizioni nel 2020: una gamma basata su due modelli ormai bolliti, addirittura a rischio di sopravvivenza - indipendentemente dal Covid - dopo promesse di rilancio mirabolanti strombazzate alla nausea grazie alla compiacenza dei mezzi d'informazione. Qui si aprirebbe una vivace discussione non inedita, sarà per la prossima volta... ; )
Il telaio della 156, con quello della Marea, nulla c'entra.
Avantreno e retrotreno sono completamente diversi, pure il passo cambia.
Semmai il pianale, con importanti modifiche, deriva da quelle delle medie del gruppo.
E la 156? 750mila vendute in tutto il mondo. Era fatta sul telaio rinforzato della Marea. Quando andavo da Milano a Sanremo, e l’ho fatto centinaia di volte tra il 97 ed il 2000, non c’era storia tra la mia 2.4 mjt e le A4 con 150CV ne tantomeno con le 320. Lo ricordo perfettamente. Giù a palla verso Voltri, senza toccare i freni. E le altre due prima o poi mollavano. Io le ultime Alfa le ricordo così.
Se ascolto quelli di Torino la Tonale la danno per scontata: sarebbe l’ultima Alfa prima delle sinergie comuni.
"e la creazione di rumori che mirano a ottenere emozioni al guidatore."
Mi si è gelato il sangue leggendo questa frase. Ritengo che se una persona ha bisogno di emozionare il suo comparto uditivo allora non acquista un elettrica.
Ma una erede della Giulietta? Il segmento C viene proprio saltato a piè pari?
Buona notizia per i conti della Casa forse, non certo per gli appassionati del marchio. Credo anzi che sia la certificazione del ritorno di Alfa alla produzione generalista (come diceva tempo fa Wesker quando identificava VW come concorrente, non Audi), dopo una breve illusione generata da Stelvio e Giulia (illusione non premiata dal mercato, va detto). Insomma, Alfa sopravviverà ma come sopravviveva Lancia nel passato recente, ovvero ricarrozzando altre vetture generaliste. Come dicevo, ottimo per i conti, visto che ormai della passione auto interessa a pochi, ma non certo per gli appassionati. Già il fatto che Stelvio e Giulia abbiano un design, la Tonale uno stile diverso e questa B-SUV uno stile ancora diverso rende il marchio nè piu' nè meno una VW nostrana, con le loro T-cross, T-rroc e Tiguan. Meno male che ho preso l'ultima vera Alfa prodotta, la 4c.
Ma guarda Maurizio, io lo so bene che i conti sono importanti. Infatti ho ripetuto piu' volte che la B-SUV è una buona notizia per i conti di Alfa. Ma se si ragiona con gli occhi di un appassionato, allora la cosa è differente. Un po' come se un appassionato di Skoda o di Jaguar guardasse la gamma attuale e poi ripensasse a quelle che erano le vere vetture che portavano quel marchio un tempo. O come chi guarda Lancia e vede la Y attuale. I conti vanno bene, ma non mi si venga a dire che sarà una "vera alfa" perchè non ci siamo proprio. Che poi le "vere alfa" non interessino piu' a nessuno è un dato di fatto. Certificato dall'insuccesso della Giulia (vera Alfa) e dal parziale insuccesso della Stelvio (venduta solo grazie a massicce promozioni). La quale Stelvio pur non essendo una "veras Alfa" per via della configurazione SUV, comunque ne incarnava tutte le prerogative. Leggerezza, handling e prestazioni.
Mah, i conti sono importanti e se ci sono poi i ricavi ci possono essere diversificazioni e auto non generaliste. Certamente bisogna gestirli bene i soldi e avere obiettivi precisi. Dopodiché per le vendite di Giulia e Stelvio io ne vedo molte di più delle concorrenti per strada, ma magari ne hanno vendute parecchie solo nella zona di Firenze.
Direttore,
riguardo alla frase "sarà una vera Alfa Romeo" lo dicevano anche della 155 all'epoca. Sappiamo come è finita. Ora a distanza di trentanni siamo qui ancora con questi slogan. Basta per favore, non se ne può davvero più. Basta prenderci in giro. Veramente. Saluti.
le ultime vere Alfa sono state la 4c, Giulia e Stelvio. Se la B-SUV sarà un ricarrozzamento di una Peugeot con solo qualche motore un po' piu' spinto sarà probabilmente un'ottima auto. Ma non una vera Alfa. Probabilmente cosi' venderà di piu', ma per un appassionato è come è stata l S-Type per la Jaguar.
Concordo.
Una scena già vista e rivista tante volte.
Pensare che si passi dalle sinergie con Ferrari a quelle con Peugeout fa venir da piangere.
Purtroppo il gruppo Fiat (o FCA che dir si voglia, ma qua mi pare più corretto Fiat) reitera e ripete da tre decenni gli stessi errori: si usano sinergie generaliste che devastano il valore del marchio con qualche numero a brevissimo termine, cui segue un crollo di vendite e appel del marchio; pentiti, si investe su Alfa per darle una tecnica all'altezza; passa qualche anno, e si torna alle sinergie rinnegate.
Si sperava, con la svolta cui va dato merito a Marchionne (fra i tanti errori), di aver definitivamente archiviato queste politiche scellerate.
Invece ora si fa retromarcia, con l'idea di prendere un'utilitaria francese per costruirci sopra un'Alfa. Non c'è bisogno di un indovino per capire che andrà come nel passato.
BMW o Mercedes hanno impiegato decenni per costruire un'immagine di prestigio.
Nell'Alfa sotto gestione Fiat si è incapaci di perseguire questa scelta a lungo termine, che richiede costanza e molti anni.
Si, credo anche io che l'unica possibilità per mantenere gli atout di Alfa sia rendere il marchio un marchio di nicchia, lasciando piuttosto a Maserati il ruolo piu' "generalista". La Stelvio non è un flop (ma parlo di mezzo flop perchè le vendite sono state sempre sostenute con massicce promozioni riservate alle partita IVA e noleggi... con sconti molto ma molto alti). Giulia comunque vende meno di una serie 3 berlina, che come linea è ancora piu' anonima (tanto da rischiare di scambiarla con una Lexus se vista da dietro)... semplicemente non importa a nessuno del fatto che abbia l'albero di trasmissione in carbonio e che in pista dia la paga ad auto piu' blasonate... non l'hanno voluta perchè non aveva Apple Carplay e un navigatore decente. E perchè tutti temevano (e avevano ragione!) che sarebbe stata gestita al solito modo. Lanciata sul mercato, poco aggiornata e senza crederci fino in fondo. Cosa puntualmente avvenuta come per altri modelli del marchio, come 156, 166 e 147.
La Stelvio non mi pare un flop, diciamo un buon riscontro come vendite.
La Giulia, pur bella, secondo me ha mancato qualcosa nello stile, un po' anonimo; ma è anche vero che le berline non fanno grandi numeri.
Il punto è che ci vogliono anni e costanza, coerenza nel tempo, per scalare le vendite. Non esistono ricette magiche, anche avendo eccellenti prodotti.
Giulia, Stelvio, 4C/Spider, erano un buon inizio, di un percorso che doveva durare ben più di un decennio.
Infine, Alfa andava dimensionata industrialmente su altri numeri, che le sono naturali.
Più numeri da Jaguar o da Porsche, che non da Audi o Mercedes.
A mio parere, e lo dissi a suo tempo, la cosa migliore sarebbe stata scorporarla dal gruppo e "cederla" a Ferrari, l'unica casa con cui hanno un senso tecnico e storico le sinergie.
Di marchi generalisti è PSA è piena, FCA idem, non ne serve davvero un altro.
questa volta pero' credo che la decisione venga da Tavares, quello che tutti hanno osannato come il genio della lampada. Il problema è che i conti sono una cosa, la passione un'altra. L'unico che le aveva combinate in modo eccellente era stato Piech. Ma forse erano altri tempi, molto piu' clementi per "rifarsi una verginità". Giulia e Stelvio sono vere Alfa, e purtroppo sono state un flop e mezzo.
Ho visto nell'ultimo allegato Ruoteclassiche le Alfa Romeo da"corsa" con la Giulia TI Super,la GT Am che "straccia le 5 litri"(scritto nel'articolo)la Alfetta GT sovralimentata.leggere che Alfa si converte ai SUV grandi o piccoli che siano mi ha fatto venire un groppo alla gola.Ma forse sono già vecchio e..il cliente ha sempre ragione.Riposa in pace Alfa per la quale Ford si toglieva il cappello ogni volta che la vedeva passare.Sarà Alfa Peugeot come dopo l'acquisto da parte di FIAT al centralino rispondevano "Alfa Lancia industriale.."