
Entro il 2030 saranno 400 milioni le persone che si affideranno al car sharing senza conducente. La cifra parrebbe una boutade se a sostenerla non fosse ABI Research, azienda leader mondiale nelle informazioni di mercato sulla innovazione tecnologica. E significherebbe uno sconvolgimento nel trasporto privato, in quello pubblico e per l’intera industria automobilistica.
Lo ha spiegato con chiarezza Dominique Bonte, amministratore delegato e vice presidente di ABI Research con queste parole: « La nuova economia del car sharing avviene in tre fasi: servizio di noleggio su strada, servizio di condivisione di corse e servizio robotico (auto senza guidatore) con quest’ultimo che diventerà la forma di trasporto definitiva per la sua disponibilità, convenienza e praticità. Il car sharing ha successo perché l'aumento dell'efficienza attraverso tassi di utilizzo dei veicoli più elevati riduce i costi, il che si traduce in un trasporto più conveniente. Perché affrontare le spese per l'acquisto di un'auto e poi le regolari spese di assicurazione e manutenzione, quando tutti possiamo abbracciare la nuova economia del car sharing?»

La sua tesi si può sintetizzare così: sebbene ancora oggi la corrispondenza tra domanda e offerta sia ancora farraginosa, il nuovo modello di car sharing basato sulle vetture a guida autonoma sarà in grado di aumentare la capacità dell'auto ottimizzando dinamicamente i prezzi.
Ecco allora la definitiva previsione di Bonte: «Una volta che la nuova economia del car sharing raggiungerà la sua ultima frontiera, i servizi di auto robotica trasformeranno il settore, con conseguente riduzione della proprietà di auto, delle opportunità troppo sfocate tra trasporto pubblico e privato, e con una mobilità sociale migliorata ci saranno nuovi paradigmi di infotainment e un consolidamento generale del settore automobilistico.»
Immagino lo scetticismo di molti di voi dopo aver letto quanto sopra e io pure sarei della partita se non fosse che ABI Research è un'azienda globale di intelligence tecnologica che fornisce ricerca attuabile e guida strategica a leader tecnologici, innovatori e decisori in tutto il mondo. Con gli anni ho imparato ad ascoltare quelli che su temi che conosco poco si applicano da anni poche volte toppando le loro previsioni, e li prendo sempre molto sul serio.

Unico dubbio che mi rimane è il punto di partenza legato all’auto a guida autonoma che è sempre dietro l’angolo ma fa una fatica matta a essere accettata per i troppi pregiudizi che le giocano contro soprattutto nel Vecchio Continente. Sarebbe la soluzione di tutti i mali, soprattutto sul piano della sicurezza, ma servono delle infrastrutture che in Europa procedono sempre al rallentatore. Se ci sono ancora dei paesi nella Bassa Padana (non in mezzo ai monti oppure in località sperdute) dove il segnale telefonico si riceve male se non proprio per niente, se i comitati per il NO al 5G spuntano come funghi, se la cartellonista rimane ancora carente, mal tenuta, spesso sbagliata, su che certezze potrà contare un sistema che funziona per informazioni certe? La rivoluzione partirà di sicuro, ma m’immagino prima nel Nord America e poi in Cina, quando noi saremo ancora a litigare sull’opportunità o meno di vietare le vetture con carburanti tradizionali rispetto a quelle esclusivamente elettriche.
COMMENTI(16)
Oggi l'auto non è adatta per tutti gli usi e per tutte le persone: dovremmo essere, semplicemente, in grado di individuare ogni volta il mezzo di trasporto più adatto. L'auto privata è inadatta alle grandi città, dove occupa spazio prezioso per trasportare, tante volte, una sola persona, ma anche il car sharing ha dei limiti, il costo attuale in primis. La soluzione, qui, sta, covid permettendo, in trasporti pubblici efficaci, soprattutto metropolitane che purtroppo in Italia sono quanto mai scarse. Ma non esistono solo le grandi città, ed in provincia l'auto è spesso insostituibile: non mi riferisco ai tanti paesi dell'Appennino, ma anche a piccole e medie città. In passato, se ben ricordo, ha avuto modo di rilevare come andare da Bologna a Mantova con i soli mezzi pubblici fosse estremamente problematico. Ed io che abito in un paese della pianura emiliana a solo 30 km da Bologna, dove non vedo come possano funzionare car sharing e guida autonoma, per tanti utilizzi non potrei fare a meno dell'auto privata. Situazioni come queste sono diffuse, e l'auto privata con conducente ha un'elasticità di utilizzo che altri mezzi non possiedono. Ma forse il mio pensiero è influenzato dall'età (classe 1954)
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+ Inserisci un commentoOggi l'auto non è adatta per tutti gli usi e per tutte le persone: dovremmo essere, semplicemente, in grado di individuare ogni volta il mezzo di trasporto più adatto. L'auto privata è inadatta alle grandi città, dove occupa spazio prezioso per trasportare, tante volte, una sola persona, ma anche il car sharing ha dei limiti, il costo attuale in primis. La soluzione, qui, sta, covid permettendo, in trasporti pubblici efficaci, soprattutto metropolitane che purtroppo in Italia sono quanto mai scarse. Ma non esistono solo le grandi città, ed in provincia l'auto è spesso insostituibile: non mi riferisco ai tanti paesi dell'Appennino, ma anche a piccole e medie città. In passato, se ben ricordo, ha avuto modo di rilevare come andare da Bologna a Mantova con i soli mezzi pubblici fosse estremamente problematico. Ed io che abito in un paese della pianura emiliana a solo 30 km da Bologna, dove non vedo come possano funzionare car sharing e guida autonoma, per tanti utilizzi non potrei fare a meno dell'auto privata. Situazioni come queste sono diffuse, e l'auto privata con conducente ha un'elasticità di utilizzo che altri mezzi non possiedono. Ma forse il mio pensiero è influenzato dall'età (classe 1954)
In parte è già così, frutto di aerei low cost, treni AV e car sharing. Quando vado a Milano per qualche giorno, ci vado in treno e se poi ho bisogno di un'auto prendo un'Enjoy. Cioè, la mobilità in auto è diventata molto più locale, mentre per i lunghi spostamenti si usano mezzi migliori e che non ti costringono a guidare per ore. Una volta che sarà sdoganata la guida autonoma, le auto dei car sharing potranno venirti a prendere sotto casa, inoltre potrai lasciarle dove vuoi e si andranno a parcheggiare da sole. A quel punto non ci sarà più bisogno di possedere un'auto di proprietà.
Non è questione di scetticismo. Come dice Concioli, è questione di convenienza. Io, ogni volta, prima di cambiare l'auto di tutti i giorni, ho sempre controllato se mi sarebbe convenuto qualche forma alternativa d'uso, ma di fronte all'acquisto e all'uso di auto usate piuttosto vecchie d'età, ma semi nuove come uso e che nessuno vuole più, dal prezzo di 1000, 2000 o 3000 €, i conti proprio non tornavano mai.
Può essere... e magari, tolti qualche appassionato di auto a cui magari piace portare la propria vettura (d'epoca o "tunizzata") a qualche raduno, molti saranno più contenti. Però al momento il car sharing è utilizzabile con praticità solo da parte di chi abita nelle grandi città ( e nemmeno così economico, direi, escludendo chi l'auto la usa veramente poche volte...). Per esempio, se devo andare da una città ad un altra, non è assolutamente conveniente alcun tipo di noleggio (me ne sono accorto l'estate scorsa, quando avevo ipotizzato di noleggiare una vettura per le vacanze, poi ho visto i prezzi; pensavo di avere sbagliato qualcosa, poi ho visto proprio su questo blog l'articolo di Cavicchi). Quindi: tutta bella la teoria, poi si scontra con la pratica (è un po' come il discorso sulle infrastrutture di ricarica delle auto elettriche...)
premettendo che a me pare ogni volta che ci prospettino un futuro sempre più triste, direi che questi numeri non mi meravigliano.
Se vorranno obbligarci a queste scelte lo faranno, gli basterà aumentare i prezzi, le tasse e rendere praticamente un lusso possedere un'auto proprie.
Non capisco il motivo di una sovietizzazione del nostro sistema. Cosa gli frulla in testa a coloro che gestiscono il mondo? Hanno scovato nuovi business? Sono dei pazzi idealisti? Insomma, perchè?
Già ora stanno a dire di utilizzare meno riscaldamenti ed auto per "non dare soldi al cattivissimo Putin".
Ripeto: un mondo inutilmente triste.
Se vorranno obbligarci a queste scelte lo faranno, gli basterà.... Oppure inventarsi a caso altri stati di emergenza in sequenza, tanto ormai la Costituzione è carta straccia.
Cavolo 4ruote ha inanzi un futuro roseo. Già vedo le future generazioni correre in edicola, anzi aprire il sito da smartphone/tablet/neuralink per scaricare l'ultimo numero di 4R con le prove delle vetture da car-sharing autonomo.
Bah, un futuro che vedrà il trasporto privato limitato al necessario o meno ancora, senza piacere e senza divagazioni "improvvisate" (come l'allungare una guidata in un giorno di vacanza, magari puntando una meta extra da visitare). Sono cose che faranno "piacere", limitandosi all'Italia, ai centri minori dell'Appennino o delle valli alpine (sempre più isolati, verrebbe da pensare). Facciano, non me ne frega niente di quelle prospettive. Finché si può: auto normale di proprietà, motore endotermico (a gasolio, possibilmente), cambio manuale. Il resto è aria fritta. Un po' alla volta sto sistemando e mettendo in ordine le tante annate, purtroppo non tutte (credo "solo" 45-46 complete. E baratterei volentieri le ultime 4-5, salvo pochi numeri, davvero irrilevanti con quelle mancanti degli anni 60-70. Con qualità di testi ben più elevata rispetto a oggi. Confronto davvero impietoso.) di Quattroruote: ogni tanto, a caso, sfoglio qualche vecchio numero, con gli editoriali del grande Mazzocchi. L'auto è libertà, diceva: senza per questo invitare a comportamenti scriteriati, anzi. Altri tempi, altra mentalità: tempi che molti rimpiangono per lo spirito, seppur ben consci del fatto che allora le auto fossero meno sicure e più inquinanti (ma ne giravano meno: spesso ne bastava una per famiglia, un impiego si trovava anche vicino casa, non c'era un precariato folle con orari sregolati e la necessità di dover avere un'auto a testa per far fronte a vari cambi di lavoro. E c'erano anche le linee minori ferroviarie). Ora l'auto diventa una colpa, salvo diventare "teslisti": leggo che, durante gli "Electric days" (in questi giorni, credo: non seguo quella roba se non indirettamente), han detto che il ciclo vita di un'elettrica ha emissioni 29 volte inferiori a una vettura tradizionale. Non possono certo dire "no, stiamo promuovendo dei cessi", ad ogni modo ho letto cose diverse al riguardo in passato e comunque se le tengano pure. Di sicuro il concetto di libertà espresso a suo tempo da Mazzocchi sta rapidamente venendo meno.
Luca, purtroppo la libertà sta venendo meno non solo in ambito automobilistico.
già, ci dicono di limitare l'uso dell'auto per diletto... però poi lavori lontano, in carenza di mezzi pubblici o ti ritrovi a non poter condividere l'auto nemmeno coni colleghi perchè ognuno fa un orario differente.
Se vogliono farci utilizzare meno l'auto cerchino di non farla utilizzare per il lavoro. Tanto del tragitto "casa lavoro" non avrebbe nessuno nostalgia. Piuttosto me la godo per diletto.
Premetto che ho sessantaquattro anni.Sono cresciuto con un papà alfista che mi ha trasmesso la passione per i motori ed il piacere di guida.Appena patentato ,disponendo di una paterna “panchina lunga”, mi sono proiettato subito sul sedile guida di una Alfetta 1,6 cc , poi su un duetto Alfa,,infine la Giulia Super 1,3 ,mentre la mia 500 di ottava mano (acquistata per poche lire per imparare a guidare)giaceva ferma in strada.Questa passione per i motori ,per la guida e per le auto performanti è stata sempre forte e viva in me nel corso della mia vita.Ora leggere che in futuro non lontano le auto ti porteranno senza essere guidate stando nnoiosamente seduti al loro interno , procedendo ad una velocità prestabilita mi sembra molto strano e difficilmente, per me ,assimilabile.Ma si sa ,le tecnologie future avanzeranno ed io difficilmente mi adeguerò .Mi resterà solo una grande nostalgia delle auto tutte da guidare .(premesso che sia ancora in vita)
Congratulazioni Direttore, veramente un bell'articolo! Non concordo solamente nello "scetticismo" ed i "pregiudizi", non ne vedo e non ne sento.
Fuori dalla "fan base" dei lettori di QR chiaramente appassionati di auto e guida, una gran porzione della popolazione (es. anziani, giovani, non appassionati...) utilizzano le vetture solamente per spostarsi da A a B. Tutti questi non farebbero altro che apprezzare l'automazione della guida. Tradizionalmente le ammiraglie di lusso non sono fatte per guidare, ma per stare comodamente seduto dietro, facendosi scarrozzare. In questo caso invece dell'autista personale umano ce ne sarebbe uno elettronico, che non sbaglia, non si stanca, in generale aumenta la sicurezza.
Visto cosi è solamente che un futuro che si spera arrivi il prima possibile anche in Europa.
Caro Lucio, pensi davvero che ai governi di più o meno tutto il mondo non ci siano persone abbastanza isteriche da pensare seriamente a quello che dici?
non si stanca e non sbaglia mai. Panacea di ogni male: Quindi giusto eliminare la possibilità di divertirsi o godere della guida.
Pensa a quante malattie si trasmettono sessualmente, a quali rischi si può correre. Magari si arrivasse all'imposizione della fecondazione assistita con utero in affitto di una donna di un Paese povero da sfruttare. Così zero rischi anche nel parto se non per la disgraziata di cui non frega nulla a nessuno.
Ovviamente verrà vietato il sesso per diletto o per amore.
Ecco, mi aspetto a breve si arrivi anche a questa assurda e ridicola isteria.
Assolutamente. E Tu saresti di preciso? In o out la "fanbase" dei "lettori" di 4R. Secondo Te era un articolo per stimolare le risposte dei boomer old-driver? Oppure cercava l'assenso di Voi razional-Marinettisti? Secondo Te se ABI research ha ragione ed il futuro che auspichi si realizza, quale funzione avrà uno "spazio" come 4Ruote? Grazie.
Oltre all'infrastruttura inadeguata, io aggiungerei un fattore non tecnologico ma emozionale e che, come tale, conta parecchio: a molti l'auto piace ancora. Incredibilmente, aggiungo, ma è un giocattolo dal quale tanti di noi non vogliono separarsi. E non si tratta della sempre più marginale cerchia degli appassionati della guida fine; c'è un pubblico vasto e trasversale al quale l'auto piace nelle sue forme più disparate e non necessariamente, anzi quasi mai, perché amante della guida al limite o delle raffinatezze meccaniche. Non penso si possa eliminare questa fetta di popolazione dicendogli "ecco, da oggi c'è un robotaxi". Non funziona così. E non è affatto detto che alla fine usare il car sharing a guida autonoma (solo a pensarci mi viene l'orticaria) sia poi più conveniente. Anche oggi ci sono car sharing, noleggio a lungo termine e altre forme di mobilità alternativa all'acquisto di un'auto: non mi pare che convengano