Dopo 8 mesi drammatici le vendite di auto sono leggermente riprese anche se il 2022 chiuderà con un bilancio disastroso. Ma quali sono le previsioni per il 2023? Andrà un po’ meglio (85 mila auto in più) però il disastro rimane conclamato.

Ricordate l’ottima annata 2019? Erano state immatricolate più di un 1.900.000 vetture e tutti i segnali davano il superamento dei 2 milioni per il 2020. Poi però è arrivata la pandemia e a seguire la carenza dei chip con conseguente crollo delle consegne e delle vendite. Bastava questo? Certamente no, perché parallelamente i costruttori, costretti a programmare investimenti sanguinosi per il passaggio all’elettrico, hanno rallentato la produzione per evitare lo stoccaggio di modelli nei parcheggi in attesa di essere venduti, e hanno aumentato dannatamente i listini delle vetture convenzionali contando sul fatto che il confronto con le elettriche che entravano nel listino le rendeva comunque appetibili. Morale la gente ha smesso di comperare arrivando a perdere un terzo del venduto del 2019. Un disastro assoluto, inutile girarci in tondo.

Che cosa succederà allora nel prossimo anno? L’analisi sempre puntuale di Dataforce prevede quanto segue e non c’è da essere troppo contenti.

Le auto a benzina continueranno a restare le regine del mercato prenotando più o meno la metà del venduto ( 674 mila) pur dividendosi tra quelle a motore esclusivamente termico (354 mila pari al -2% rispetto a quest’anno) e mild-hybrid (320 mila ma più 2%). In sintesi si può valutare che le posizioni rimangono sostanzialmente le stesse.

Caleranno ancora le vetture a gasolio, ma non di tanto (previste 228 mila e quindi -3%) a riprova che a dispetto di tutta la guerra messa in atto dalla quasi totalità delle amministrazioni comunali e del prezzo più alto alla pompa, la nafta continua ad avere i suoi fedelissimi sostenitori. In compenso le mild hybrid diesel cresceranno un minimo (+0,5%) aggiungendo al computo totale delle diesel altre 14 mila vetture.

E le elettriche ibride? Mescolando le full hybrid (+0,5%) con le tanto spinte e costose plug-in si dovrebbe arrivare a una quota totale del 6,6%. Un dato che si fa leggere come molto buono, ma che poi si materializza in un totale di appena 90 mila auto. Non c’è certo di che fregarsi le mani.

Mentre le tanto attese elettriche pure? In barba ai molti modelli nuovi in arrivo che soppianteranno quelli tradizionali che usciranno dai listini, il boom resta di là da venire. Secondo le stime di Dataforce il loro aumento sarà di appena il 2% pari a un totale di 75 mila auto. Roba da mettere i brividi ai costruttori che ormai spendono tutti i loro quattrini a promozionarle sulla carta stampata, in televisione e negli eventi. Passano gli anni, ma non si muove niente almeno fintanto che non ci sarà il divieto di mettere in vendita le vetture tradizionali. Ma verrà mai quel giorno? Ogni ora che passa i dubbi al riguardo crescono invece che diminuire.