Per colpa di qualcuno non si fa più credito a nessuno. Era un vecchio cartello nelle rivendite degli anni 50 ma torna di moda adesso che per colpa di pochi (comunque troppi) sciagurati aumentano le vittime della strada col risultato che sono in arrivo restrizioni pesanti per tutti gli automobilisti.

Non ci vuole un genio della lampada  per rilevare che nel caso di troppi disgraziati incidenti che generano morte e disperazione, chi guida non è nel pieno delle sue facoltà. Però le vittime suscitano giustamente dolore e sdegno, e la grande stampa sta cavalcando, giorno dopo giorno, il problema auspicando un rapido intervento del legislatore.

Se un ubriaco va fuori strada e ammazza un povero innocente la prima reazione di chi amministra le città è di intervenire riducendo i limiti di velocità sulle strade e magari aumentando le sanzioni. Il problema è che la stragrande maggioranza degli automobilisti si muove usando la testa, ma sarà quella che ne pagherà direttamente le conseguenze: limiti di velocità a 30 all’ora in città (in tutta la città a Bologna dal prossimo giugno), dissuasori sulla strada, autovelox fissi e mobili, peso delle contravvenzioni aumentato. Tolleranza zero, insomma, così io che viaggio rispettando i limiti attuali dovrò sorbirmi la tortura di troppi dissuasori, quasi sempre fuori norma, per colpa di ubriacone se non peggio di un drogato. Probabilmente rischierò anche di essere multato per un eccesso di velocità minimo ma pagando una multa superiore a quelle già alte che sono in vigore.  Il tutto senza arrivare alla soluzione perché quei delinquenti che guidano ubriachi, o peggio ancora impippati  e spesso senza patente di guida, non si fermeranno certo se i limiti sono più bassi. Loro i limiti non li rispetteranno mai ma a pagarne le conseguenze saremo noi rispettosi delle regole.

Proviamo a mettere giù dei numeri prendendo quelli che ha pubblicato nei giorni scorsi La Stampa, il quotidiano di Torino. Da noi, in Italia, un automobilista ha la possibilità di essere controllato ogni 39 anni, in Svezia i guidatori soffiano nel «palloncino» ogni due anni. Chiaro che noi siamo 6 volte più degli svedesi però il confronto rimane miserevole. I patentati nel Belpaese sono ben oltre i 40 milioni, almeno la metà in strada tutti i giorni. Moltiplicando il tutto su base annua avrebbero circolato oltre 7 miliardi di persone. Ebbene sapete quante sono state le contravvenzioni per guida in stato di ebbrezza nel 2021? 31 mila. E quelli trovati sotto effetto di droghe? Appena 4289. Siccome è stato calcolato che gli incidenti sulle strade sono stati 151 mila di cui almeno un 10% causato da persone non idonee alla guida per le ragioni sopra dette è facile capire come il numero dei controlli sia esageratamente basso e comunque inadeguato.

Il risultato è quello del vecchio cartello degli anni 50: per colpa di qualcuno non si farà più credito a nessuno. Finiremo incolonnati e viaggeremo come lumache col risultato che ci attaccheremo al più famoso apparecchio di distrazione di massa esistente, il telefonino, e peggioreremo ancora di più la situazione. Così dopo si stringeranno ancora di più i limiti fino a che non ci si potrà più spostare. Anzi no, i disgraziati non patentati ed ebbri o fatti continueranno a colpire vigliaccamente gli innocenti a bordo strada e chissà se allora si capirà che se al posto di vessare quelli ligi al codice della strada sarebbe stato meglio fermare quelli fuori regola. Non tutti, perché non è ovviamente possibile, ma un bel po’ di più quello sì.