Più le auto sono recenti, più a bordo spiccano i grandi schermi che fanno bella mostra a lato o proprio davanti al guidatore. Propongono mille funzioni ma quella per cui originariamente erano nati non si usa più: il GPS integrato è sempre più sostituito da quello sul telefonino.

Ma sì, all’inizio la possibilità di collegare lo smartphone all’auto pareva uno sfizio per smanettoni ma anno dopo anno la presa che attiva Apple Carplay oppure Android Auto è diventata quasi irrinunciabile.

Aveva cominciato il collegamento Bluetooth a permettere al guidatore di distrarsi di meno permettendo di effettuare chiamate in vivavoce piuttosto che portare il telefono all’orecchio. Ma il vero passo in avanti è venuto con le applicazioni sempre aggiornate in tempo reale che permettono di conoscere il percorso migliore per arrivare alla meta informandoti anche dei rallentamenti, delle possibili deviazioni, dell’ora di arrivo calcolata con una precisione strepitosa.

Il vecchio GPS, che i costruttori montavano un tempo ad un costo esorbitante e sempre come optional all’acquisto, aveva trovato per anni un serio concorrente nei ben più economici navigatori satellitari che si montavano in maniera spesso posticcia sulla plancia o sulla consolle e che ancora molte aziende di autonoleggio propongono a parte con un extra di spesa. Entrambe le soluzioni appartengono adesso al Medioevo dell’auto sebbene siano diventate popolari soltanto nel nuovo millennio.

Il tempo corre veloce, sempre più veloce, perché adesso impazzano quelle app che soltanto cinque anni fa erano il fiore all’occhiello dei più tecnologici al volante: i nomi più conosciuti sono “Here WeGo”, “Waze” e soprattutto “Google Maps” che pare sia stata scaricata come applicazione da almeno 5 miliardi di utenti nel mondo.

Se collegare il telefono a una presa USB permetteva di vedere sul suo piccolo schermo la strada e anche di tenere in carica lo smartphone, da almeno un lustro in qua praticamente nessuna vettura nuova rinuncia a mettere in dotazione “Apple Carplay” oppure “Android Auto” e trasferire sullo schermo più grande le indicazioni stradali con una precisione che i navigatori integrati alla vettura se lo scordano.

Sapere in anticipo che cosa ti troverai davanti, che sia un ingorgo piuttosto che un multavelox fisso, per citare soltanto le due funzioni più consultate, aiuta moltissimo a ridurre lo stress del viaggio e checché se ne dica, favorisce la concentrazione. Sì perché ormai viaggiando sulle strade extraurbane, specialmente nelle aree con più alta densità abitativa dove a un paese se ne attacca subito un altro, si finisce a guardare più a lato della strada che avanti per non incappare in trappole acchiappasoldi piazzate dove uno meno se lo aspetta.

Contrappassi? Beh, quelli che restano sempre collegati al telefonino. Un tempo ci ricordavamo il numero di telefono di tante persone mentre adesso fatichiamo a ricordare persino il nostro perché tanto basta cercare nella scatoletta nera chi ci interessa ed è subito in linea. E così con le strade: una volta si ricordavano i percorsi mentre adesso non ci si concentra più e ci si fa portare dal GPS. Si arriva sempre al posto giusto, ma come si è arrivati non si sa. Ma chissenefrega si obietterà, i vantaggi sono tanto superiori che non ci resta che chiederci che cosa di nuovo e di sconvolgente arriverà. E non sarà chissà quando, ma già domani.