Dopo 13 anni e 800 post (uno alla settimana e ogni tanto due) sono arrivato alla fine di una bella avventura. Il blog Via Mazzocchi 2.0 va in soffitta battuto dall’età del sottoscritto e dai nuovi impegni di lavoro che mi rubano troppo tempo. Grazie per la pazienza, per i commenti positivi e anche per quelli negativi che restano il sale di un blog.

Nel momento in cui si tirano le somme so che il rapporto con molti di voi mi mancherà. Mi riferisco soprattutto ai fedelissimi che sul sito sono presenti dall’inizio e con i quali è nata una sorta di complicità. Negli anni ho apprezzato la competenza di tanti e ho approfittato anche delle risposte avute per arricchire la mia conoscenza.

Vorrei citare tutti i più assidui e proverò a farlo, anche se so che dimenticherò dannatamente qualcuno con cui provo a scusarmi in anticipo. L’ordine è sparso e va preso come tale, ma la frequenza dei commenti di Statmaz (con il suo odio-amore per l’Alfa Romeo), di Lucio Bruschi con lo sprint nel sangue, di Maurizio Mattioli (massimo avversore dei limiti di velocità), di Roberto Gallerani (competente come pochi), di Massimo Bernieri (concittadino mai conosciuto di persona), di Luca Borgia (che padroneggia Quattroruote come nessuno, e a cui perdono anche la sua avversione viscerale per il cambio automatico...) di Federico Caobelli (medico in Svizzera con le auto italiane nel cuore), di Eraldo Raimondi (Alfa, Alfa, fortissimamente Alfa), di Luca Iori e il suo amore per le corse, di Adriano Menini, di Antonio S, di Pic 67 con le francesi di Stellantis sugli scudi, di Giuseppe Larocca che vive in Germania eppur con ciò è sempre stato assiduo dalla prima ora, di Luca Francesco Concioli e pure Andrea B e Luigi Ferraro.

Non posso fare un elenco sterminato, ma aggiungerei due amici che sono stati colonne di questa storia, Fausto Carello dal Sudafrica (compagno di rally nei nostri anni giovanili quando mostrava un piede pesantissimo e un cuore generoso) e Dario Gugliotti cui va il grande merito di aver dato vita a un club di ostinati frequentatori del blog con cui una volta all’anno ci si vede in giro per l’Italia in visita a musei o a centri nevralgici del motorismo.

Quando si arriva alla fine di un percorso, soprattutto di un lunghissimo percorso perché 800 argomenti trattati sono davvero tanti, viene molta malinconia che sarà inevitabilmente l’anticamera della nostalgia, però è stato un cammino intenso e questa è l’ennesima perla di una vita che è stata sempre molto generosa nei miei confronti. Ho avuto l’opportunità di conoscere e pure frequentare molti grandi del mondo automotive (Ferrari, Piech, Jacocca, Nader, Ghidella, Soichiro Honda, Marchionne …) e tantissimi grandi assi dello sport a quattro ruote, inoltre ho potuto guidare una quantità incalcolabile di  auto, spesso in grande anticipo sul loro arrivo sul mercato. Ho gareggiato anche per una dozzina d’anni potendo guidare vetture da sogno che mai mi sarei potuto permettere ma che mi hanno sempre affidato, evidentemente (bontà loro) considerandomi in grado di portarle al traguardo nelle prime posizioni. E poi la direzione dei giornali  (tre, per un totale di trent’anni: Autosprint, SportAutoMoto e Quattroruote).

Mi fermo qui e lo faccio con le parole di un amico che ha sua volta sta vivendo una carriera strepitosa, Luca De Meo. Le considero importanti perché vengono da uno che sul ponte di comando non sfugge al futuro ma che ne disegna perfettamente i contorni: «Noi contestiamo che non si tenga conto di tutte le emissioni, misurando invece soltanto quelle dal serbatoio alla ruota. Tutto il resto non viene considerato. È un errore grave. Sarebbe giusto calcolarle dalla culla alla tomba. Qual è il prezzo ambientale che viene pagato per produrre le batterie elettriche e i singoli componenti? E quello dell’energia per ricaricarle? Detto ciò le regole sono altre e noi ci adattiamo anche se non sono giuste, cercando di cogliere ogni opportunità.»

La gente che sa guardare avanti non potrà non avere un futuro all’altezza.

A tutti, fedelissimi e no, i migliori auguri per un 2023 che sia benevolo con le vostre aspirazioni.

Grazie ancora di tutto.